Carnevale 2003 : “DUE RUOTE, UNA SELLA E … UN CANNONE “

Relazione introduttiva

C’era il timbro dell’artista
in quel gran radiocronista
che portava tra la gente
con la voce assai splendente
quelle imprese dei campioni
che vincevano i tapponi.
Un ciclismo da tregenda
diventato poi leggenda
che era corso tra i burroni
con in spalla i copertoni
fra le nevi e in mezzo ai sassi
c’ eran magici ragazzi
Magni, Bartali e Martini
poi Bobet, Gaul e Nencini
ma su tutti era bellissimo
ammirare il Campionissimo.
Poi il ciclismo da oratorio
diventò un laboratorio
con l’aiuto di stregoni
ora i brocchi son campioni
che non temono salite
e le fan senza fatiche
trionfando nei tapponi
grazie a spray, pastiglie e ormoni.
La coscienza popolare
tutto questo vuol fermare f
ar capire al “movimento”
che ormai non c’è più tempo
qui col doping non si vince
e nessuno mi convince
per scalare l’Abetone
non ti serve il nandrolone
ma la stoffa del campione!
Per pulire tutto questo
un rimedio trovo presto
ovver sperare che dal passato
solo un monito sia dato:
ritornare con gli intenti
ad un ciclismo d’altri tempi
in cui non eran certo santi
ma comunque più esaltanti
e guarire certi mali
grazie anche a un colpo d’ali
dai risvegliati campione
torna in strada vecchio Airone !

Giudizio

Pittura e Scultura

Il carro è molto bello sia per forma e disegno, che per colore. Il colore è ben pensato e denota una buona capacità nella sua utilizzazione. Bello il disegno delle ruote delle biciclette. Poteva essere meglio realizzato il personaggio finale di Fausto Coppi. Divertente l’insieme
Architettura e costruzione

L’entrata non è delle migliori:fuori musica e fuori azione. Subito il carro si piazza in mezzo alla piazza, la occupa. Ma il carro è una delizia ancor prima dello spillo. Una utilitaria d’arte astratta con 2 motori di scorta che in ultimo si sfilano e diventano un gigantesco triciclo guidato da Coppi. Dal muso invece esce una cordata ciclistica pronta ad affrontare ogni pendio impervio (in salita e in sbieco).. Tutta la piazza è colpita dalle performance: Coppi in triciclo punta dritto sul palazzo del Comune mentre crocerossine con carrelli da supermarket portano i rifornimenti agli atleti. Con carrelli da supermarket (particolare assai brutto). Come non apprezzare tra i viveri da rifocillamento i cannoni per fare l’amore e non la guerra? Fra l’altro cannoni di ottima fattura geometrica: perfetti tronchi di cono. Le note malinconiche di “volare” col sogno che non tornerà più, ci dicono che un’era del ciclismo è davvero perduta. Buoni i meccanismi: una scatola meccanica che non si apre molto ma che lascia uscire molto.

Soggetto e Svolgimento

Spettacolo popolare e allo stesso tempo colto nelle citazioni e nelle scelte scenografiche (Mirò, Adami, ecc.) che si traducono in un dinamico e coinvolgente svolgimento e messa in scena, allegra e piena di ottimismo che suscita desiderio di partecipazione e voglia di ritornare ai valori e allo spirito “delle cose buone d’altri tempi”. Ottima la colonna sonora (da De Zan alla voce di Coppi) ed efficace ed emozionante l’apparizione, come un Deus ex Machina, dell’eroe del ciclismo italiano di tutti i tempi.

Punteggio

Pittura e Scultura : punti 29

Architettura e costruzione : punti 30

Soggetto e Svolgimento : punti 29

Totale Punti 88
2° classificato